“We want sex” (2010) è una bellissima storia di emancipazione femminile, ispirata a fatti realmente accaduti.
Il film racconta lo sciopero di 187 donne, addette alle macchine da cucire della Ford a Dagenham (Essex), che nel 1968, a causa della loro ridefinizione professionale ad “operaie non qualificate”, scatenano un’ondata di proteste che porterà al blocco dell’industria nel nome della parità di retribuzione.
Una scelta ardua e coraggiosa, che non si scontrerà solo con un’antica tradizione di pregiudizi, ma che sconvolgerà l’assetto sociale di un’intera nazione, dal nucleo famigliare fino alle camere del parlamento.
Il regista è Nigel Cole, non nuovo al pubblico per aver raccontato vicende tutte al femminile, quali L’erba di Grace (2000) e Calendar Girls (2003).
Nigel Cole realizza una commedia con la leggerezza e l’ironia tipica inglese, cercando di creare empatia con lo spettatore senza trascurare i temi sociali e umani, di cui il film si vuole fare portatore.
Il regista restituisce uno spaccato storico interessantissimo e sconosciuto ai più.
Costumi, ambientazioni e colonna sonora, sono perfettamente amalgamati nelle atmosfere degli anni Sessanta.
Il successo del film è merito anche di un eccezionale e talentuoso cast, dove figurano importanti nomi come quello di Sally Hawkins, Bob Hoskins, , Miranda Richardson e Rosamund Pike.
Nigel Cole, inoltre, non si limita a farsi narratore solo di quella protesta “sessantottina”, ma allarga lo sguardo anche sulla dimensione famigliare, nucleo ancora fragile oggi, dove si verificano i maggiori casi di abusi sulle donne.
“We want sex” non vuole ricordare solo un importante avvenimento per la storia dell’emancipazione femminile che ha cambiato il mondo, ma vuole rilanciare il suo messaggio allo spettatore di oggi, ricordando che la strada per i diritti delle donne è ancora lunga e che c’è bisogno dell’impegno di tutti, affinché non avvengano più discriminazioni e violenze.
Giacomo Tinti
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