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"PALM SPRINGS" (2020)

PALM SPRINGS O DELLA COMMEDIA POSTMODERNA

La commedia è un genere che probabilmente esiste da quando l’essere umano ha iniziato ad articolare i propri suoni in linguaggio, perché ha a che fare con delle dinamiche eterne: la lotta contro l’ineluttabile e la voglia di superarlo con una risata uscendone a cuor leggero. Perciò la commedia ha attraversato diverse età della vita dell’uomo e nelle sale cinematografiche odierne si presenta sotto le più svariate forme, da quella romantica a quella pseudo filosofica pseudo demenziale di cui Palm Springs, film del 2020 di Max Barbakow, è un buon esempio. La pellicola vede i bravissimi Andy Samber e Cristin Milioti – entrambi nient’affatto a digiuno di produzioni slapstick – nei panni di Nyles e Sarah, due trentenni bloccati in un loop temporale e in uno sfrenato nichilismo.

Nyles è un veterano del loop spazio tempo in cui Sarah lo segue a sua insaputa, quando entra in una grotta per salvarlo, dopo che i due vengono interrotti sul punto di fare sesso dall’incursione violenta di Roy - aka J.K. Simmons, che interpreta un eclettico uomo di mezz’età che perseguita Nyles perché quest’ultimo ha trascinato anche lui nell’eterno ritorno della stessa giornata. Il giorno destinato a ripetersi è il nove novembre, quando nell’assolatissimo deserto di Palm Springs la sorella di Sarah convola a nozze con Abe, personaggio secondario dai prevedibili ma godibilissimi sviluppi successivi. Evitando di ricorrere a spiegazioni semi scientifiche sul tempo e i suoi fenomeni – più ossessioni da anni ’80 e ’90 che veri spunti riflessivi -, Palm Springs abbraccia lo spirito postmoderno e fa un melting pot rapido e scanzonato di cultura pop e richiami cinefili, dando spazio a momenti di raccoglimento da cui viene fuori una generazione smarrita e votata alla legge del niente, del consumo vorace delle esperienze per paura che si traducano in sentimenti e cose con cui fare i conti.

Palm Springs sorprende, pesca e rimodula diversi generi per ingannare le aspettative dello spettatore e spiazzarlo. A inizio film, infatti, si crede di star per assistere a novanta minuti di cheesy comedy e invece la narrazione insegue altri percorsi, - alcuni più scontati, altri meno - gestiti bene nel complesso.

La pellicola ha avuto la sua prima al Sundance Film Festival e sarà presentato al Festival del Cinema di Roma di quest’anno, mentre arriverà nelle sale italiane a partire dal 29 ottobre. Riusciranno Nyles e Sarah a cambiare vita e, soprattutto, a rompere la catena temporale che li tiene sotto scacco? Non vi resta che andare al cinema e scoprirlo. Giulia Annecca


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