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"LA PROMESSA DELL'ASSASSINO" (2007)


Quale legame unisce una levatrice, uno stupro e la mafia russa?


Questi sono tutti ingredienti che David Cronenberg ha abilmente miscelato per creare un eccezionale “black-drama” ambientato a Londra. “La promessa dell’assassino” è una storia di violenza, che parla di una delle mafie più sanguinarie: quella russa. Ma Cronenberg dosa con grande maestria l’elemento violento, concentrandolo in pochi momenti. Il risultato è esplosivo, crudo e reale. La scena nel bagno turco è da levare il fiato.

Nonostante l’impostazione noir, tutto il film è accompagnato da un vago senso di macabra ironia.

Le atmosfere della capitale inglese sono diverse dalle solite: il regista lavora molto sulla fotografia, restituendo una Londra fredda, cupa e gotica, a tratti irriconoscibile.


La storia raccontata è semplice, ma sono le caratterizzazioni dei personaggi a renderla più che interessante. Il cast, infatti, è stellare. Vincent Cassel, ancora una volta, è stupefacente nell’interpretare un gangster grottesco e ambiguo.

Naomi Watts, come al solito, è perfetta, unico raggio di sole nel mondo oscuro della criminalità russa.

Ma è l’interpretazione di Viggo Mortensen a far accapponare la pelle. Freddo, impenetrabile e truce, l’autista del clan dei “Vory V Zakone” è uno dei personaggi più indecifrabili e memorabili della storia del cinema. Peccato che abbia ricevuto non più della nomination come Migliore attore protagonista agli Oscar del 2008.


David Cronenberg si conferma ancora una volta un eccezionale regista, capace di rappresentare una storia avvincente, e seppur semplice, mai banale.

“La promessa dell’assassino” è un viaggio in una realtà spesso ignorata e sconosciuta. Lo spettatore è trasportato in un mondo di illegalità e tradizioni familiari, violenza e speranza, morte e vita, passato e futuro.

Giacomo Tinti



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