Pat è appena stato dimesso da un istituto psichiatrico dopo otto mesi di cure, essendo affetto da un disturbo bipolare, emerso dopo aver pestato a sangue l’amante di sua moglie Nikki. Pat ha un solo scopo: cambiare se stesso per riconquistare la moglie, che, nel frattempo, ha ottenuto un ordine restrittivo nei suoi confronti.
Tiffany è una giovane e stralunata vedova che di recente ha avuto problemi di dipendenza da sesso e psicofarmaci.
L’incontro tra i due riserverà non poche sorprese.
Tratto dal romanzo di Matthew Quick “The Silver Linings Playbook”, “Il lato positivo”(2012) è una pellicola sceneggiata e diretta da David O. Russell, che ha riscosso un notevole successo, aggiudicandosi un Golden Globe, un premio BAFTA, otto nomination agli Oscar 2013 e la statuetta per la “Migliore attrice protagonista”.
David O. Russell è uno dei registi più interessanti e promettenti di Hollywood che negli ultimi anni ha sempre tenuto alta la qualità del suo cinema, firmando pellicole come “The Fighter”(2010) e “American Hustle – L’apparenza inganna”(2013).
È difficile ricondurre “Il lato positivo” a un unico genere. Il regista statunitense è stato abile a scrivere una sceneggiatura che facesse oscillare la vicenda narrata tra la commedia e il dramma. Una sorta di tragicommedia.
David O. Russell, infatti, si addentra nel mondo della psiche umana, portando sullo schermo depressione, bipolarismo, superstizioni, manie e dipendenze proprie dei singoli personaggi. Il regista si diverte a confonderle in maniera originale, adoperando l’ironia, la delicatezza, la genuinità e le caratteristiche tipiche della commedia e del dramma. Mescola ed equilibra ogni elemento in un’armonica leggerezza e solleva nello spettatore la domanda: “Chi è il vero malato?”. La risposta suggerita sembra essere semplice: forse, sotto sotto, noi tutti siamo relativamente disturbati.
David O. Russell si esalta dietro la macchina da presa. Un uso sapiente e solido si sposa perfettamente con il suo stile delicato, asciutto, candido e realistico.
La fotografia è curata, misurata, naturale e nitida.
Il ritmo dinamico, incalzante e brillante, spesso è intervallato da momenti lenti, riflessivi e importanti.
Notevole è la costruzione dei personaggi. Il regista americano è un ottimo sceneggiatore. Con grande agilità e semplicità, tratteggia delle personalità uniche, apparentemente normali ma ricche d’incredibili ed esaltanti sfaccettature.
Gran merito deve essere dato anche al cast. Tra un grande Robert De Niro e una bravissima Jackie Weaver, spiccano un inedito e straordinario Bradley Cooper, ma soprattutto una favolosa, scoppiettante e dirompente Jennifer Lawrence, che a soli ventidue anni riesce ad aggiudicarsi l’oscar come “Migliore attrice protagonista” grazie alla sua sorprendente interpretazione.
“Il lato positivo” è una fantastica commedia dolce amara. Fa sorridere e riflettere lo spettatore, che si sente particolarmente vicino e partecipe alla quotidianità della storia raccontata.
David O. Russell sembra interrogarsi su cosa significhi realmente quel bisogno dell’uomo di ricercare continuamente, quasi ossessivamente, la normalità.
Essere un po’ folli, dopotutto, non è un male.
Il regista vuole suggerire un approccio alla vita più ottimista e scanzonato. Bisogna spingersi sempre oltre, rompere gli schemi. Come dire… è meglio una vita piena di colori, rischi e qualche delusione, che una vita grigia, facile, piena di rimpianti, vissuta stando dentro le righe.
Giacomo Tinti
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