“Across the Universe” (2007), film che prende il titolo dall’omonima canzone dei Beatles, è la storia di Jude (Jim Sturgess), ragazzo di Liverpool degli anni ’60 e costruttore navale, che decide di partire per l’America alla ricerca del padre naturale. Là, la sua vita sarà stravolta: si innamorerà, incontrerà nuovi amici e stravaganti personalità e si scontrerà con la dura realtà e i frenetici ritmi di quegli anni.
La peculiarità di “Across the Universe” è che vanta una colonna sonora interamente formata da brani dei Beatles: sono ben trentatré. Questi sono stati riarrangiati dal compositore Elliot Goldenthal (premio oscar nel 2003 per “Frida”), che ha donato loro nuova vita. Infatti non ci si trova davanti a un film sui Beatles, ma a un film raccontato dai Beatles. Le loro canzoni diventano il filo narratore di una storia d’amore, che inevitabilmente si intreccia con le durissime realtà del tempo. “Across the Universe” è costruito dal loro patrimonio musicale, senza il quale non potrebbe esistere. L’intero film è compenetrato dalla loro storia. L’ambientazione è tra gli anni ’60-’70, vengono, infatti, “citati” artisti come Janis Joplin e Jimi Hendrix, ed è curioso notare che i nomi degli stessi personaggi siano presi dai titoli di svariate canzoni del gruppo di Liverpool.
Ma il gran merito va dato alla regista Julie Taymor, che è riuscita a dar vita a un film visionario, di uno splendore artistico sorprendente.
Con grande accuratezza, crea tanti piccoli quadri dal quale far emergere in tutta la loro bellezza le canzoni del gruppo. Tanto è più curata la scena, tanto è maggiore il carico emotivo. Basti pensare al momento in cui viene cantata “Strawberry Fields Forever”, a cui èimpossibile rimanere impassibili.
L’accuratezza stilistica serve anche a mostrare la drammaticità di quegli anni: l’orrore della Guerra del Vietnam, la disperazione dei sopravvissuti, la ferocia degli scontri tra polizia e attivisti.
La regista americana, facendolo emozionare, porta lo spettatore a compiere un viaggio onirico, psichedelico, surreale, vorticoso, che oscilla tra presente e passato.
Nel cast emergono due giovani attori, Jim Sturgess e Evan Rachel Wood, che alle loro prime esperienze sul grande schermo, ci regalano una fantastica performance attoriale e musicale.
Il film è costellato da svariati celebri camei, come quelli di Bono, Joe Cocker, Eddie Izzard, e Salma Hayek.
“Across the Universe” è un’opera “omnia” del cinema. Ha tutto.
È un capolavoro dal punto di vista musicale, della scenografia e della sceneggiatura.
È una fedele ricostruzione storica, che punta lo sguardo sul lato più intimo e psicologico delle conseguenze delle azioni.
Parla di coscienza, di coraggio e di responsabilità.
È un film sull’amore, sull’amicizia, sul dolore, sull’orrore della guerra, sulla ribellione e sulla libertà.
Mai, come in questo caso, è stato creato un film così complesso e completo.
“Across the Universe” non è etichettabile. Non è un musical, né una commedia, neppure un dramma.
È semplicemente vita.
Giacomo Tinti
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