Pietro Castellitto concorre nella sezione Orizzonti di Venezia 77 con il suo esordio alla regia "I Predatori". Un film che piomba nel panorama del cinema italiano senza alcun freno e si prende con totale libertà il ruolo di riscrivere e rinnovare i tempi comici della commedia. I temi alla base de "I Predatori" sono seri e importanti: l'incapacità di raggiungere la felicità, l'incomunicabilità e il decifrare l'essenza della vita. Pietro Castellitto, che a soli 22 anni scrisse questa sceneggiatura, fin dalla prima scena si prende gioco con arguzia dello spettatore e lo catapulta in una realtà grottesca, surreale, assurda... impregnata di humor, freddure e da un'autentica ironia giovanile. Siamo tutti predatori e prede, a volte pure bestie... ma l'importante è non prenderla sul serio, perché dalla vita non se ne esce vivi! Viva il cinema!
TRAMA
"È mattina presto, il mare di Ostia è calmo. Un uomo bussa a casa di una signora: le venderà un orologio. È sempre mattina presto quando, qualche giorno dopo, un giovane assistente di filosofia verrà lasciato fuori dal gruppo scelto per la riesumazione del corpo di Nietzsche. Due torti subiti. Due famiglie apparentemente incompatibili: i Pavone e i Vismara. Borghese e intellettuale la prima, proletaria e fascista la seconda. Nuclei opposti che condividono la stessa giungla: Roma. Un banale incidente farà collidere quei due poli. E la follia di un ragazzo di venticinque anni scoprirà le carte per rivelare che tutti hanno un segreto e nessuno è ciò che sembra. E che siamo tutti predatori."
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