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29^ FESCAAAL: "ANCORA UN GIORNO" (2018) e la presentazione della nuova edizione.


La 29^ edizione del festival del cinema d’Africa, Asia e America Latina è stata presentata il 14 marzo con la proiezione di "Ancora un giorno" di Raul de la Fuente, miglior film d'animazione europeo 2018, nonché adattamento dell'omonimo capolavoro di Ryszard Kapuscinski, giornalista e scrittore polacco.

Raul de la Fuente ha saputo trasportare in immagini l’eccezionale intraprendenza del reporter polacco, che ha avuto il coraggio di raccontare al mondo intero una delle pagine più nere nella storia della decolonizzazione dell’Africa: la sanguinosissima e cruenta guerra civile in Angola.


“Ancora un giorno” racconta la storia di Kapuscinski in Angola nel 1975 in piena guerra fredda. L'Angola, dilaniata dalla guerra civile, era diventata una delle scacchiere dello scontro tra USA e URSS. Da una parte il gruppo MPLA supportato da Cuba e Mosca, dall'altra FNLA e UNITA supportati dagli Stati Uniti. Dal 1961 al 1975 le fazioni locali avevano lottato per ottenere l'indipendenza dal Portogallo. Dopo l’abbandono dell'Angola da parte dei portoghesi, incominciò la lotta per il potere, alimentata dalla brama di mettere le mani su petrolio e diamanti. La guerra civile fu cruentissima: si trascinò fino al 2002 circa e causò più di 500.000 morti.


Nel 1975 Kapuscinski in cerca di notizie si trovava a Luanda, una città da lui definita in stato di "confusão", un termine portoghese per indicare grande confusione e paranoia.

La sua attenzione venne catturata dalla figura misteriosa del generale Farrusco, un disertore delle forze speciali portoghesi, che con un piccolo manipolo di uomini del MPLA sta portando avanti un’eroica resistenza nel sud dell'Angola.

Il giornalista polacco cercò di convincere i suoi superiori a lasciargli tentare di raggiungere il fronte meridionale per intervistare l’incredibile generale Farrusco. Il viaggio si rivelerà lungo, pieno di insidie e costellato da amicizie forgiate dalla guerra: Artur Queiroz, Carlota, Luis Alberto e Nelson. Una volta tornato a Luanda, Kapuscinski si troverà in possesso di informazioni che potrebbero cambiare le sorti della guerra, ma che al contempo potrebbero causare la morte di persone innocenti. Ed ecco il grande bivio: svolgere il suo dovere di reporter o seguire la sua coscienza?


L'animazione di “Ancora un giorno” ricorda molto lo stile delle graphic novel, medium molto usato infatti dai reporter, come "Palestina" di Joe Sacco o il nostrano "Kobane calling" di Zerocalcare. Il film è intramezzato da scene live action nell'Angola dei giorni nostri e da interviste ai personaggi che avevano incontrato Kapuscinski. Ne esce fuori un racconto commovente, che onora la memoria delle migliaia di vittime innocenti, che hanno perso la vita nel desiderio di vivere in una nazione libera da ogni forma di servilismo e neocolonialismo. Il ritmo del racconto è dinamico, una completa immersione nella storia, costellata da visioni apocalittiche causate dall’orrore della guerra.

"Ancora un giorno" racconta una storia che merita di essere conosciuta, affinché il sacrificio di centinaia di migliaia di persone non sia stato vano… un sacrificio che ha cambiato la sorte di un’intera nazione.


L’edizione di quest’anno del FESCAAAL mai era stata politicamente così attuale: durante la conferenza stampa tenutasi giovedì 14 marzo presso l’Auditorium San Fedele, più volte è stato sottolineato come il governo odierno sia inadeguato sotto il profilo del dialogo e dell’inclusione interculturale. Infatti da più di 20 anni il team del FESCAAAL si propone di mostrare al pubblico occidentale il punto di vista di nuovi continenti come l’Africa, l’Asia e l’America Latina attraverso l'arte cinematografica.

La 29^ edizione del festival del cinema d’Africa, Asia e America Latina si terrà a Milano, dal 23 al 31 marzo: 9 giorni di proiezioni, incontri con gli autori ed eventi ispirati alle culture dei 3 continenti.

Saranno proposti 60 film(tra cui 22  prime italiane, 1 prima europea,2 prime internazionali e 3 prime mondiali):una selezione delle produzioni più recenti di cinema di qualità proveniente da Africa, Asia, America Latina e Italia, scelte su circa 700 film ricevuti. Le proiezioni dei film saranno introdotte dalla presentazione del regista o di un esperto.


Per la prima volta sarà un film di una regista italiana ad aprire il 29° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina di Milano, domenica 24 marzo. 

Fiore Gemello di Laura Luchetti, presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival 2018.

Fiore Gemello non è solamente un film sull’immigrazione in Italia, ma è un soggetto forte trattato con giustezza e delicatezza, dove la questione dell’immigrazione rimane sullo sfondo mentre l’accento è posto sulla storia di amicizia e d’amore possibile tra Anna e Bassim, un atto di resistenza di due giovani adolescenti per restare “umani”.  I due attori esordienti, l’ivoriano Kallil Koné e Anastasyia Bogach, sono giovani non professionisti magistralmente diretti dalla regista.

Laura Luchetti sarà anche membro della Giuria del Concorso Lungometraggi “Finestre sul mondo” di quest’anno.

APPUNTAMENTO --> domenica 24 marzo – ore 20.30 // Auditorium San Fedele INFO E BIGLIETTI --> https://www.festivalcinemaafricano.org/biglietti-2019/



Gianmaria Tosi & Giacomo Tinti 19/03/19

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