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29 ^ FESCAAAL - Day #1 - "FIORE GEMELLO". Alla riconquista di un’innocenza perduta.

Aggiornamento: 26 mar 2019


“Ci sono tutti gli elementi di una favola dark, una principessa, l’orco cattivo e l’eroe, ma il mio film è basato su due storie vere”, queste sono state le prime parole di Laura Luchetti che ha incontrato il pubblico al termine della proiezione del suo secondo lungometraggio “Fiore Gemello” che ha inaugurato, nella sera del 24 marzo, il 29° FESCAAAL a Milano. Il suo nuovo film parla di due sedicenni in fuga dal loro passato, e dal loro presente, che più che essere una fonte di speranza e riscatto, è un limbo che assomiglia ad un buco nero pronto a risucchiarti nell’oblio più oscuro.

Anna è in fuga da un uomo ossessionato dalla sua innocenza e giovinezza, è in fuga dal dolore che le ha fatto perdere la voce. Basim è scappato dalla sua patria, la Costa d’Avorio, diretto verso una terra promessa ed un futuro sempre più incerto. I due si incontreranno tra i monti e il mare della Sardegna, in una terra arida e selvaggia dove regna incontrastata la desolazione.

Ed è qui che la regista romana stupisce il suo pubblico. Due sono le storie vere che l’hanno ispirata: il racconto di una ragazzina italiana scappata da un ambiente violento e che da sola è riuscita ad arrivare in Inghilterra, e la triste realtà dei minori che sbarcano sulle nostre coste e che immediatamente diventano fantasmi, cessando di esistere per qualsiasi autorità. Anna e Basim si ritrovano profughi in una patria totalmente assente.

“Fiore Gemello” diretto da Laura Luchetti e prodotto da Giuseppe Gallo è stato accolto con un grande trionfo dalla critica internazionale. Presentato alla scorsa edizione di “Alice nella città” 2018, si è poi aggiudicato il Premio FIPRESCI al Toronto Film Festival 2018, ottenendo anche l’appoggio e la collaborazione della Cinéfondation – L’Atelier del Festival di Cannes. All’Opening Night del 29° FESCAAAL, “Fiore Gemello” è stato acclamato dall’ovazione della sala al completo dell’Audiorium San Fedele, commovendo ed emozionando l’intero pubblico.

Ed è proprio qui la bravura di Laura Luchetti, che è riuscita a raccontare una storia autentica e reale, senza cadere nel patetismo e nel sentimentalismo più banale, ma che con grande semplicità e accuratezza artistica, è riuscita a portare sullo schermo drammi quotidiani che la maggior parte di noi ignora beatamente.

In Sardegna inizia e si svolge la vicenda umana dei due giovani sedicenni: perduta l’innocenza, abbandonati e soli, non perdono la loro umanità e riuscendo a capire i sentimenti l'uno dell'altro, si danno sostegno per scappare dal loro esilio verso il sogno di una nuova vita altrove.

Il film è costantemente marcato dalla desolazione e dalla voluta assenza di collettività. Nelle terre selvagge sarde, i nostri personaggi sono soli: soli sono Anna e Basim, solo è l’orco Manfredi, solo è il fioraio che aiuterà i due giovani. Forse è l’azzeccato ritratto della nostra società contemporanea, sempre più evoluta tecnologicamente, ma sempre più disumanizzata e isolata, sola e in balia di ignoranza, odio e violenza. I due giovani protagonisti sono sospesi fuori dal mondo, alla ricerca di libertà in una realtà assente. “Fiore Gemello” non vuole essere un dramma pessimista. La speranza c’è sempre e ci accompagna in tutto il film. C’è nel rapporto tra Anna e Basim, c’è nel fioraio che li aiuta, c’è in Stella, il travestito che anch’esso annega nella desolazione della campagna sarda. I toni sono intimi, timidi e quasi silenziosi. Non si analizzano minutamente i drammi passati, ci si accontenta di piccoli gesti franchi, di piccoli ma profondi e intensi sguardi, che neppure mille parole potrebbero spiegare.

Fortunatissima è stata Laura Luchetti ad aver incontrato, grazie agli street casting, i suoi due giovanissimi protagonisti.

Anastasyia Bogach e Kalill Kone, che sono alla loro primissima esperienza nel mondo della recitazione, hanno saputo dar vita e sentimento ai loro due personaggi, con un’estrema semplicità e sensibilità, regalando a noi spettatori due performance indimenticabili. La regista ha detto che è rimasta stregata dalla luce dei due ragazzi: “trasmettevano entrambi l’essere sopravvissuti a qualcosa”. E, in effetti, così è stato. Entrambi hanno vissuto storie di emigrazioni: Anastasyia arrivata dall’Ucraina quand’era una bambina e Kalill in Italia da appena 6 mesi.

Nel cast non dobbiamo dimenticare, nel ruolo dell’orco Manfredi, Aniello Arena, l’attore ex camorrista lanciato dalla Compagnia della Fortezza di Volterra e poi dal regista Matteo Garrone con il film “Reality”.


La 29^ edizione del FESCAAAL poteva iniziare solo nel migliore dei modi. Per la prima volta nella storia di questo festival, si è aperto con un film italiano. Ma non è la nazionalità di un regista a definire l’essenza di un film. “Fiore Gemello” è un film universale che si rivolge all’intera umanità, ed è lo stesso obiettivo che si pone questa nuova edizione del FESCAAAL. 60 film provenienti da 3 continenti (Africa, Asia e America Latina) finalmente giungeranno su uno schermo europeo.

Ma quest’anno si è voluto fare di più ed è stato creato il1°MiWorld Young Film Festival - MiWY, il primo e unico festival di cinema per le scuole in Italia interamente dedicato alla conoscenza delle cinematografie e delle culture di Africa, Asia e America Latina e all'educazione interculturale.

La zebra prismatica, diventata ormai simbolo del FESCAAAL, è sempre più vicina alle nuove generazioni e realizza un sogno rimasto per anni nel cassetto: creare un vero e proprio festival competitivo rivolto alle scuole, con una selezione di film dedicata ai nostri giovani.


Il FESCAAAL è un’occasione unica per ampliare i propri orizzonti, le proprie conoscenze, il proprio sguardo. Perché è proprio questo uno dei principali scopi di questo festival: offrire una visione 360° del mondo, affinché la gente si apra agli altri, alle altre culture, senza avere paura del diverso e dell’ignoto. Un messaggio che è sempre più attuale visti i tempi bui in cui stiamo vivendo: tempi che incitano all’odio e alla chiusura.


È ora di riscoprire l’umanità, è ora di andare al 29^ FESCAAAL.

Giacomo Tinti


24 marzo 2019, Auditorium San Fedele, Milano
Cerimonia di inaugurazione del 29° Festival del Cinema Africano, d'Asia e America Latina

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